In questo libro, viene trattato il tema del pregiudizio dello scarto; da come si evince già dal concetto stesso di pregiudizio, vengono trattate le possibili cause psicologiche, sociali e culturali che possono essere considerate origini di questo concetto. Il libro cerca di arrivare al cuore dell’argomento trattato, attraverso un’analisi attenta e minuziosa di come tale concetto influenza la stessa società nel perpetrare pratiche di scarto; tale influenza come si vedrà, ha delle ripercussioni nelle percezioni e nei comportamenti delle persone. La seconda parte del testo si concentrerà sul preconcetto nei confronti dei disabili attraverso un’analisi delle cause specifiche che inducono all’esclusione e marginalizzazione verso la persona con disabilità. L’autore, quindi, cerca di far comprendere al lettore che tutte le ingiustizie e le discriminazioni che la persona disabile subisce, provengono da preconcetti e convinzioni erronee. L’ultima parte del libro, che descrive le impronte lavorative concrete delle persone con disabilità ma non solo, insieme ad un’analisi attenta del concetto stesso di persona mediante un confronto teorico filosofico tra autori, dimostra invece come il pregiudizio non deve sussistere, perché il disabile è un persona che, attraverso la sua incommensurabile libertà, ha delle doti personali e possiede dei veri talenti. In definitiva, incoraggiando una visione più empatica e aperta verso le diversità anche attraverso l’ausilio di leggi a suo favore, il libro insegna che l’essere umano in generale è una persona con la sua dignità, la sua ragion d’essere con i propri limiti ma anche con le proprie potenzialità.